Home > assh > GRAMSCI > Vol. 1 (2009) > Iss. 4
Abstract
La sessione dei lavori di oggi ci fornisce uno spaccato sulle possibili traduzioni del patrimonio teorico gramsciano, in concrete formazioni economico-sociali profondamente diverse da quelle indagate dall’intellettuale sardo, e sui suoi elementi di attualità effettuale. L’esigenza di dare carne e ossa alle categorie concettuali, contestualizzarle alle realtà storicamente determinate, è del tutto coerente con lo spirito dell’opera di Gramsci e con la sua aspirazione a evitare l’astrattezza e la genericità delle affermazioni ideologiche. Valga un esempio tra tanti: quando, nel Quaderno 7, Gramsci delinea la questione dei rapporti di dominio ed egemonia in un paese a capitalismo avanzato, la ricollega alle riflessioni di Lenin successive al fallimento delle rivoluzioni in Occidente e dunque alla politica del “Fronte unico”. Tuttavia, per Gramsci, Lenin era stato capace dell’intuizione ma non ebbe il tempo di svilupparla, anche perché avrebbe potuto farlo solo sul piano teorico, mentre “il compito era essenzialmente nazionale”, vale a dire, serviva una “profonda ricognizione del terreno e una fissazione degli elementi di trincea e di fortezza”
Abstract Format
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Recommended Citation
Fresu, Gianni, Traducibilità e modernità del nesso concettuale egemonico/subalterno nelle relazioni di Peter Thomas e Cosimo Zene, International Gramsci Journal, 1(4), 2015, 94-100.Available at:https://ro.uow.edu.au/gramsci/vol1/iss4/8